La centrale a Biomasse? Non c’era nulla di abusivo. Lo ha stabilito il Tribunale di Belluno che con il Giudice Cristina Cittolin ha assolto C.D.F alla sbarra per abuso edilizio perché il fatto non sussiste. Era stato l’imputato tramite il suo difensore avv. Martino Fogliato a chiedere di essere giudicato opponendosi al decreto penale di condanna.
La vicenda inizia con una segnalazione anonima in cui si diceva che il C.D.F. aveva costruito delle piattaforme e dei capannoni abusivi. Da lì partì un’inchiesta e alla fine il Giudice emise un Decreto Penale di 4 mesi di arresto convertiti in 30.000 euro di ammenda. il PM Sandra Rossi al termine del processo ha chiesto l’integrale conferma di quella condanna.
Il difensore avv. Martino Fogliato ha invece sempre sostenuto, portando anche il consulente di parte in aula, che non si trattasse di opere che avessero rilevanza penalistica. Ha affermato che tutto rientrava nei progetti. L’opera per la realizzazione della centrale a biomasse a Castion era partita nel 2010: il principio è semplice dal cippato del legno si produce energia.
Nel novembre 2015 però il progetto viene complicato dai guai giudiziari: secondo quanto accertato dagli inquirenti era stata costruita una platea in cemento ed era stato messo un tendone a copertura del cippato legnoso. Era stata installata anche una centralina elettrica, nell’ambito di un progetto di costruzione della centrale a biomasse, per la quale era stata richiesta l’autorizzazione al Comune. Non sarebbe però stato chiesto di costruire la base in cemento, la centralina e il tendone che, a parere della Procura, non avrebbero dovuto stare lì. La difesa ha però dimostrato che tutte queste opere rientravano nell’ambito dei progetti per la valorizzazione energetica ed è arrivata ieri la vittoria giudiziaria.
(da Il Gazzettino di Belluno del 21 febbraio 2018 )